Angiari (VR)
La Corte Bonega si trova in un angolo di verde, tra frutteti, argini ed acqua, quella del fiume Adige che scorre a pochi metri. È una Corte antica, con fabbricati che hanno più di 400 anni. Prende il nome dalla “Curva Bonega” una curva del fiume che in passato ha provocato diverse alluvioni. Ora gli argini sono stati alzati e raddoppiati e non si corrono più rischi. Lungo gli argini si snoda una bella pista ciclabile di oltre 30 km che va da Albaredo d’Adige a Castagnaro.
In questi fertili terreni alluvionali Leonardo e Mattia Vicentini coltivano meli e peri biologici a perdita d’occhio. Un labirinto verde curato alla perfezione con tante varietà di mele e pere che si raccolgono da luglio a novembre. Mesi in cui la Corte si anima di lavoranti che ridanno vita all’aia e alle antiche case in mattoni.
L’azienda agricola esiste da 4 o 5 generazioni. La scelta del biologico l’ha fatta papà Leonardo, che ha sempre avuto a cuore il rispetto dell’ambiente, passando nel ‘90 alla lotta integrata per arrivare a residuo zero e al biologico nel 2007.
È stato fatto un grande lavoro di ricerca per trovare le varietà più adatte alla coltivazione biologica. Ci vuole molta esperienza!
L’azienda è di tipo familiare ma è pensata ed organizzata in grande. Negli anni in cui c’era la possibilità di ottenere contributi tramite i PSR sono state acquistate le reti per proteggere dalla grandine e dalle intemperie.
In Corte Bonega non si butta niente: le potature vengono trinciate e distribuite nel frutteto. Gli alberi tagliati vengono usati per scaldare le casette degli operai.
Qui il cambio generazionale è già in corso: Mattia ha scelto di fare agraria e di lavorare a tempo pieno in azienda. D’altronde l’indole si vedeva già quando era piccolo: il suo primo giocattolo è stato un trattore. Ci sono anche 3 sorelle che hanno preso altre strada ma, quando c’è bisogno sono pronte ad aiutare la famiglia. Per Mattia è importante la specializzazione: è sua l’idea di coltivare varietà precoci per garantire una “stagione” più lunga e accontentare le richieste del mercato.
Un altro obiettivo è quello di costruire un deposito con celle per la conservazione della frutta ed avere la gestione completa del prodotto. Si ha a che fare con un mercato “un po’ selvaggio” che a volte non mantiene gli accordi e quindi è meglio essere autonomi. Le idee non mancano.
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