Retebio deve fare quello che dice il nome: una Rete Bio.
Una rete tra produttori dove le esigenze degli agricoltori e dei consumatori devono trovare realmente un punto di equilibrio.
Un gruppo che deve continuare a svolgere il proprio lavoro, nel quotidiano, con umiltà e impegno collaborando con altre aggregazioni che condividono i nostri principi di sostenibilità, equità e trasparenza.
Antonio Tesini, Presidente Retebio
Nel momento in cui noi abbiamo deciso di associarci ci siamo posti il problema di come rendere la costituzione di una società di tipo commerciale il più vicina possibile ad ideali di mutualità reciproca e di etica nel comportamento, tra di noi e verso i nostri clienti. Condividendo quello che crediamo debba essere il “vivere di agricoltura biologica”, secondo il modello di uno sviluppo sostenibile, è nata la nostra carta dei principi.
È il nostro modo di interpretare i rapporti che devono regolare le nostre azioni nello svolgimento dell’attività commerciale.
1) il lavoro delle persone deve sempre essere riconosciuto;
2) promuovere la conoscenza, la collaborazione tra i soci produttori e i consumatori sostenendo la fiducia e la continuità dei rapporti;
3) comportamento di rilevanza sociale: rispetto dei diritti sociali di quanti aderiscono al ciclo produttivo e sostegno dell’inclusione sociale (categorie protette, migranti, pari opportunità, ecc.);
4) stili di vita e comportamenti consapevoli che favoriscano le relazioni piuttosto che il possesso;
5) sostenere ogni forma di mercato che non sia subordinata al profitto;
6) rapporti basati sulla trasparenza, onestà e legalità:
7) ispirandosi a principi etici e di solidarietà prima che economici e di profitto;
8) perseguire una formulazione equa e trasparente dei prezzi di beni e servizi;
9) privilegiare le entità economiche di piccole dimensioni;
10) incentivare l’agricoltura biologica e rifiutando gli OGM
11) ridurre l’impatto ambientale del proprio stile di produzione e di consumo.
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