Casaltone di Sorbolo (PR)
Siamo nati nel 1997 come Cooperativa Il Ciottolo facendo produzione di ortaggi bio e offrendo altri servizi. Nel 2014 il settore “agricoltura” della Cooperativa si è staccato ed ha dato origine a “Nativa” con l’obiettivo di creare un laboratorio di integrazione sociale per dare un’opportunità di lavoro e benessere a persone svantaggiate.
Realizziamo diversi progetti in orticoltura, uno di questi è chiamato “laboratorio di mezzo”, con persone segnalate dai servizi sociali. Si impegnano a fare l’orto stando insieme ad altre persone, imparando molte cose e rimettendosi in gioco dal punto di vista lavorativo. Nativa si prefigge di lavorare in maniera eco-sostenibile e solidale ponendosi il duplice obiettivo di promuovere pratiche di produzione rispettose dell’ambiente e delle persone e di condividere l’impresa con persone in situazioni di difficoltà.
Le attività che Nativa mette in campo vanno dalla produzione biologica, alla vendita diretta (di prodotti freschi e confezionati) presso il negozio con sede a Casaltone di Sorbolo, a servizi di supporto a piccoli produttori (Piccola Distribuzione Organizzata attraverso la fornitura di cassette di prodotti locali), ai gruppi di acquisto solidali (smistamento e trasporto di prodotti acquistati dai vari gas) della zona, vendita presso Mercatiamo (progetto in 3 sedi sostenuto dal Comune di Parma), all’attivazione di servizi utili alla comunità (quali assemblaggio, sistemazione di orti e giardini di privati, riciclo e riutilizzo di oggetti e materiali), alla realizzazione di percorsi di educazione alimentare ed ambientale nelle scuole. Partecipiamo da anni al progetto “Teseo” del Comune di Parma contro la dispersione scolastica. I ragazzi si sono occupati della semina in vaso, dei trapianti e della creazione di piccoli “orti in cassetta”.
Tra gli obiettivi di Nativa c’è anche quello di valorizzare e distribuire i prodotti degli agricoltori aderenti a Retebio. In particolare nel progetto Mercatiamo (mercato di piccoli produttori locali), Nativa ha il ruolo preciso e riconosciuto di ampliare ed integrare l’offerta con i prodotti biologici mancanti perché non coltivati nella zona di Parma o prodotti in quantità non sufficienti.
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